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World Press Photo 2011 la “ragazza” di Jodi Bieber e gli altri vincitori

This could become one of those pictures – and we have maybe just ten in our lifetime – where if somebody says “you know, that picture of a girl…”, you know exactly which one they’re talking about. Così il presidente della giuria del World Press Photo, il premio di fotogiornalismo più prestigioso del mondo, David Burnett, fotoreporter e membro fondatore del Contact Press Images, ha motivato la scelta di premiare come foto dell’anno l’immagine della donna mutilata afgana della fotografa Jodi Bieber.

“World Press Photo of the Year 2009”, Jodi Bieber, South Africa, Institute for Artist Management/Goodman Gallery for Time magazine

L’immagine, già vincitrice del primo premio nella sezione Portraits, è stata oggetto di opinioni controverse già quando è stata pubblicata come copertina del Time il 9 agosto 2010. E ad un occhio attento si noterà come la fotografia di Aisha di Jodi Bieber possa esser considerata l’altra faccia della medaglia di un’immagine diventata ormai un cult ovvero la Ragazza Afgana scattata da Steve McCurry in un campo profughi in Pakistan divenuta famosa perché è stata copertina di un numero del National Geographic. Ebbene si, Bieber ha tolto l’aria patinata di McCurry, l’ha resa quello che oggi lo spettatore si aspetta cioè, come la stessa fotografa afferma: la gente si aspetta di più dalla fotografia. Cos’è il di più? Rompere, scucire il velo di come dovrebbe essere scattata una fotografia.

Steve McCurry, Afghan Girl

Denunciare ma non in maniera politica perchè la stessa immagine può essere capita e declinata in maniera differente: Everyone has a different perspective on this photograph, there’s not one perspective, there are thousands. It depends on where your political beliefs are; it depends on the academic nature of your work; there are many different reasons (Jodie Bieber). Aisha, una timida ragazza di 18 anni afghana condananta da un comandante talebano di avere il naso e le orecchie tagliate. Ed in un momento in cui non si sa bene dove la donna stia andando, sempre che stia andando da quanlche parte, la fotografia scattata da una donna ad un’altra mette in gioco, come afferma il giurato Ruth Eichhorn, un’immagine così forte non per la mutilazione ma perchè ci “sbatte in faccia” la donna vista in maniera così dignitosa da diventare quasi un’icona.

“2nd Prize Arts and Entertainment Single”, Davide Monteleone, Italy, Contrasto for The New York Times Style Magazine Milan Fashion Week: Valeria Marini show

E se Jodie Bieber è la vincitrice assoluta delle nove categorie del Word Press Photo, numerosi sono gli italiani che anche quest’anno si sono accaparrati i premi più ambiziosi del fotogiornalismo internazionale. L’anno scorso il fotografo italiano Pietro Masturzo ha vinto il primo premio per la sua immagine di una donna che grida sul tetto per protestare contro il risultato delle elezioni in Iran, quest’anno vediamo come vincitori della sezione General News Riccardo Venturi dell’agenzia Contrasto e secondo classificato per la stessa sezione ambito Stories Massimo Berruti dell’agenzia Vu. Marco Di Lauro è il primo classificato per Contemporary Issues con un reportage per la Getty Images sulla fame in Nigeria e, stessa sezione, Ivo Saglietti con una foto dei parenti sulle tombe dei caduti in Bosnia si aggiudica il terzo premio.

“2nd Prize Arts and Entertainment Stories”, Daniele Tamagni, Italy, The Flying Cholitas, Bolivia.

Ci colpisce Davide Monteleone, secondo premio sezione Arts and Entertainment per la foto scattata per il New York Times Style Magazine alla Milano Fashion Week durante la sfilata di Valeria Marini, seguito da Fabio Cuttica con Narco Cinema:fotografia diun set cinematografico in Mexico; Daniele Tamagni è il secondo degno classificato categoria Stories con una serie su The Flying Cholitas in Bolivia. Terminiamo la sfilata di nomi italiani presenti al Word Press Photo 2011 con Stefano Unterthiner, secondo classificato categoria Nature con la descrizione minuziosa e poetica dei cigni per il National Geographic.

“2nd Prize Nature Stories”, Stefano Unterthiner, Italy, for National Geographic magazine, Whooper Swans at dawn, Hokkaido, Japan, January

Stavolta è stata assegnata alle 12 immagini scattate dai minatori intrappolati per 69 giorni dentro la miniera di San José in Cile prima di essere salvati il 13 ottobre. Selezionati tra 101.960 immagini giunte da tutto il mondo da 5.847 fotografi di 125 nazionalità diverse, i vincitori del Word Press Photo sono degni sempre di nota come “pourpourri” di nuovi linguaggi fotogiornalistici che sappiano o meno rendere la fotografia non solo una “cantastorie” bensì un mezzo per domandarci, come chiede Avital Ronnell intervistata da Andrea Juno in Angry Women:abbiamo il diritto di vedere ciò che viene esposto?. Forse si, ma con capacità di giudizio.




C'è 1 Commento

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  1. chiara micol schiona

    Il WORLD PRESS PHOTO 2011 arriva in Italia: dal 29 aprile al 22 maggio a ROMA presso il MUSEO DI ROMA IN TRASTEVERE e a MILANO dal 5 al 29 maggio presso la GALLERIA CARLA SOZZANI!


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