Testimone del mondo: Francesco Zizola
In occasione del festival fotografico di Rovereto, “Rovereto Immagini”, tra i fotografi in mostra sino al 29 agosto 2010 troviamo il grande fotoreporter Francesco Zizola (Roma 1962); le sue immagini raccontano con asciuttezza e intensità, passione da cronistae sensibilità da antropologo, il mondo in chiaroscuro di oggi. Le sue fotografie sono pubblicate dalle maggiori testate nazionali e internazionali, è stato il primo italiano insignito del premio Foto dell’anno al World Press Photo(nel 1996, con l’immagine una bambina angolana che stringe nelle braccia una bambola), ottenendo poi altrisei riconoscimenti nell’ambito della stessa competizione e premiato quattro volte al Picture of the year Awards.
Testimone di conflitti, pandemie, catastrofi ecologici, malnutrizioni, eccessi dell’industria mediatica, Zizola presenta “Shadows” (a cura di Deanna Richardson), mostra composta da quarantasei immagini realizzate in trentacinque paesi differenti in venti anni di carriera; con essa offre la possibilità di una prospettiva critica su realtà rimaste ai margini delle notizie, i soggetti ritratti emergono dalle ombre e dai diritti negati per raccontarsi silenziosamente; racconti privati si trasformano in storia collettiva attraverso Zizola, per non essere dimenticati; le storie narrate sono quelle degli effetti dell’AIDS in Sudafrica e Lesotho, le guerre in Darfur, guerriglie e il narcotraffico colombiani, i conflitti iracheni mai raccontati interamente, la grave crisi nutrizionale in Etiopia, la tragedia ecologica e umana del mare di Aral o i bambini di strada brasiliani, per poi spostarsi in Somalia, Sudan, in Repubblica Democratica del Congo, Kosovo, Maldive e Giappone. Ma Zizola è presente anche in realtà molto differenti, da Milano a Los Angeles, affrontando il tema del benessere occidentale, con le fotografie dei bambini coinvolti nell’industria cinematografica e della comunicazione pubblicitaria, mettendo a nudo la distorsione generata dall’assuefazione al meccanismo economico e agli imperativi sociali.
La fotografia per Zizola, oltre che passione, è necessità di esprimersi e attraverso il fotogiornalismo di perseguire l’obiettivo della “testimonianza trasformatrice”, capace attraverso le verità scoperte e disvelate, di condizionare il corso degli eventi, agendo sulle menti e sulle coscienze dei lettori, come egli stesso dice “nelle mie fotografie c’è il tentativo di comunicare questaempatia, questo sentire di far parte dello stesso mondo, questa consapevolezza della ricchezza della diversità, questo dolore per le offese subite da un altro che potrei essere io”.
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