Raffaella Curiel guarda agli Impressionisti per la collezione A/I proposta ad AltaRoma
“Nei miei silenzi vaganti di riflessioni e di sogni spazio fra le stelle dell’Orsa Maggiore, come similmente accennava Rimbaud in “Ma Bohème” nel 1870. Così ho immaginato quelle figure femminili, morbide e desiderabili di Manet, che bensì spesso le dipingeva nude ma sempre adornate di ninnoli, di fiocchi e di fiori: e piano piano, ripercorrendo quel magico periodo, ho rivissuto il Romanticismo, la dolce eleganza, la coquetterie, la leggiadria di signore ritratte da Renoir a Tissot, da Béraud fino ad arrivare a Boldini”.
Così descrive la sua collezione Raffaella Curiel, che ha sfilato l’11 luglio sulla passerella di AltaRoma con la collezione A/I 2011-2012 dal titolo emblematico: “Omaggio a Manet e agli Impressionisti”. La grande stilista italiana, marchio inconfondibile dell’alta sartorialità, ha dato vita ad abiti che fanno eco ai maestri del passato europei, quella “freschezza del colorito” che signorini nel 1867 attribuiva ai ritratti di Boldini, pittore per cui le donne ebbero sempre un ruolo di primo piano e nel ritrarle egli ne esaltava le caratteristiche migliori, allungava gambe, mani, piedi per esaltare il fascino naturale.
Lo stesso fascino lo ritroviamo nelle donne della Curiel, che non esalta la magrezza efebica esasperata ma che valorizza la femminilità sottolineando le spalle, i seni e le vite. Sfilano le moderne M.lle Lanthelme di Boldini in abiti leggeriche avvolgono i corpi mettendo in evidenza una bellezza estrapolata dal tempo. Le gonne si raggruppano in arricciature che con ricami e trine esaltano la vita, mentre si evidenziano i “derriéres” con volant plissé. I vestiti da sera coronano le spalle sopra a bustier a pieghe, a forma di fiore ornati anche da tulli leggerissimi, da pizzi che danno grande visibilità ai decoltés quasi osé di Tissot.
Ritorna elegante lo stile garcon soprattutto nei reveres adornati di velluto o da piccoli ricami delle giacche dei tailleurs, dove sono oltremodo presenti anche i colli alla Louis Anquetin. Le accompagnano pantaloni con gonne sovrapposte, pantaloni plissè, gonne longuette, gonne doppie, camicette di chiffon con colli guarniti di volants e plissét. La donna diventa flessuosa e disinibita, avvolta dai colori della tavolozza di Monet, dai bruni e dai grigi di Bonnard e Cézanne. I tessuti da giorno per quest’inverno sono da ricercare nelle lane Jacquard, nel Prince de Galles, nel tweed, nelle flanelle, nel fil coupé e nello chiffon per i corpini mentre nel jersey, nel mousselines, nei broccati dipinti a mano, nei velluti per la sera. Raffaella Curiel propone un’immagine di donna ultrachic, spontanea e sicura, “sciabolate” di colore che la rende consapevole della propria femminilità.
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