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PUMA trimestre disastroso, si prepara alla chiusura

Puma – Collezione Alexander McQueen

Puma, il gigante europeo  dello sport controllato da PPR, ha chiuso lo scorso 30 settembre un trimestre negativo con gli utili netti che si sono  rivelati in caduta libera dell’85% a 12,2 milioni di euro a causa di un incremento di quasi il 10% dei costi operativi. Molto probabilmente questo significherà da quanto è trapelato dalle parole dell’ Amministratore Delegato Franz Koch, la chiusura di 80 store. Le vendite nel trimestre , invece,  sono state positive per un +6% (+0,5% a valute costanti) a 892,2 milioni di euro. A perdere terreno è principalmente l’Europa  infatti nel periodo, il gruppo tedesco dello sportswear ha accusato un -3,4% nell’area Europa-medio Oriente e Africa, un +20,5% nelle Americhe e un +8,3% in Asia. Buona performance degli accessori, cresciuti  oltre il 20%, mentre il footwear (+2,5%) e l’abbigliamento (+5,6%) sono risultati meno performanti.

PUMA – Borsa Postino collezione Mihara

Il gruppo sta ponendo in essere iniziative decisive per far reagire il mercato europeo.Per ritrovare l’utile la strada ricercata è quella del taglio dei costi, che permetteranno di garantire una solida base produttiva, per raggiungere un’altrettanto solida crescita negli anni a venire. Il marchio tedesco di sport, che ha nominato negli scorsi giorni Jean-François Palus nuovo presidente dell’administrative board del brand, chiuderà progressivamente circa 80 punti vendita, principalmente nei mercati considerati maturi (si legga Europa), arrivando entro la  fine del 2013 a contare 540 store nel mondo, contro i 590 attuali.




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