Omaggio al Tricolore: 24 stilisti creano la loro bandiera italiana
Chi l’avrebbe mai detto che 24 stilisti di altrettante case di moda avrebbero preso un giorno “ago e filo” e messo sulla passerella la propria versione della bandiera italiana. Dal 3 novembre fino al 6 gennaio 2011 presso il Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate, Vittoriano, Piazza dell’Ara Coeli a Roma, in occasione dell’anniversario della Festa della Repubblica la Camera Nazionale della Moda Italiana ci propone così variegate interpretazioni sia per i materiali utilizzati sia per le inaspettate declinazioni del classico motivo verde, bianco e rosso.
Il “bello e ben fatto” del Made in Italy dichiarato da Mario Boselli è così visibile persino in una mostra che mischia, se così si può dire, la moda e la celebrazione. Il mondo della moda riafferma così la propria identità non solo come fenomeno di stile bensì come mezzo artistico portavoce di interessi culturali.
Ma parliamo degli stilisti in mostra. L’idea di questa collezione nasce nel 2004, presentata all’interno di Milano Moda Donna ed ogni anno si aggiungono nuovi stilisti con le proprie idee. Da lì è stata presentata dai Grandi Magazzini Harrods agli Istituti Italiani di Cultura, passando per il Tokyo Dome al Foyer del Teatro d’Inverno a Sochi in Russia.
Le 24 maison coniugano creatività, intelligenza e rispetto per la tradizione. Dal cotone leggero ed etereo di Byblos al patchwork con citazioni in cachemire di Etro. Abbiamo parlato delle differenze di materiali. Vediamo come. Il cachemire è proposto da Laura Biagiotti mentre lo chiffon sfrangiato è marchio dello stile femminile di Alberta Ferretti; l’organza che dona effetti tridimensionali è sapientemente utilizzata da Albino come Emilio Pucci con il twill di seta stampata taitù e Trussardi che cuce pelle su pelle il suo tricolore.
Citando gli stili animalier di Krizia e Roberto Cavalli cogliamo la “palla al balzo” per parlare dei temi. Simboli del Made in Italy: la stella a cinque punte nell’opera di Francesco Scognamiglio e la sagoma dell’Italia di Roccobarocco.
Ma anche opere d’arte come Federico Paris per Gattinoni e Jasper Johns per Iceberg. Divertenti Moschino ed Enrico Coveri, eleganti Blumarine ed Ermanno Scervino. Ogni maison descrive la “propria visione”, il proprio “marchio di fabbrica”. In ogni bandiera sappiamo così riconoscere questo o quell’altro stilista. Sfileranno anche Brioni, Costume National, Frankie Morello, Luciano Soprani, Max Mara, Missoni e Salvatore Ferragamo. Tutti con connotazioni soggettive. Ne esce fuori un gustoso “frullato artistico”, passatemi la metafora.
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