New York tributa gli onori a Elsa e Miuccia. Al Metropolitan le loro conversazioni impossibili
Si aprirà il 10 maggio al grande pubblico la mostra che il Metropolitan Museum di New York dedica a due icone della moda italiana. “Schiaparelli and Prada : Impossible Conversations” è il titolo pensato dai curatori, Andrew Bolton e Harold Koda, che, traendo ispirazione dalle celebri “Interviste Impossibili” pubblicate da Vanity Fair negli anni ’30, hanno orchestrato un dialogo immaginario tra due stiliste che hanno fatto, fanno e ancora faranno la storia del costume.
Due donne messe a confronto attraverso un percorso espositivo articolato in sette gallerie tematiche in cui emergono differenze e parallelismi nell’approccio e nell’interpretazione delle due designer al medesimo tema, mediante l’accostamento delle loro creazioni. L’esposizione è costruita su 90 modelli e 30 accessori, realizzati da Elsa Schiaparelli tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta e da Miuccia Prada dagli anni Ottanta ad oggi, provenienti per lo più dal Costume Institute (la sezione del Metropolitan dedicata alla moda), dagli archivi Prada e da collezioni private.
L’evento espositivo è completato dalla proiezione di alcuni suggestivi filmati, realizzati dal regista Baz Luhrmann, (regista del remake ” The Great Gatsby” nelle sale il prossimo dicembre) in cui le due stiliste sono occupate in surreali, impossibili appunto, conversazioni in cui discutono tre loro di arte e di moda. Nonostante la lontananza, di tempo e di stile, la mostra evidenzia i punti di contatto e le somiglianze tra due geni creativi, che hanno influenzato, ognuna a proprio modo, le tendenze di un’epoca. “Contrapporre il lavoro di Elsa Schiaparelli a quello di Miuccia Prada, il passato al presente, ci permette di scoprire le affinità e le differenze tra queste due donne che hanno sconvolto la nozione di gusto, bellezza ed eleganza”, afferma Andrew Bolton, uno dei due curatori. Sovversive, all’avanguardia, impregnate d’arte fino al midollo hanno sperimentato, giocato con i materiali, rielaborato a proprio gusto il concetto di moda: la donna che ne emerge è indipendente, per entrambe.
Mentre le creazioni di Miu Miu si possono ammirare in passerella ancora oggi e il nome Prada è conosciuto in Italia e nel mondo come sinonimo di moda, il lavoro di Elsa Schiaparelli, l’italiana a Parigi, amica di Dalì e antagonista di Coco Chanel, è meno noto in patria che non a Parigi. Non ci scandalizziamo di vedere su abiti da sera la cerniera lampo : fu lei a utilizzarla per la prima volta, così come è sempre lei l’ideatrice di un colore, il rosa schocking, e di un modo di vendere moda non ordinario per quel tempo, il pret-a-porter.
Per la convincente interpretazione della Schiaparelli nei filmati delle conversazioni, è doveroso citare la bravissima attrice australiana Judy Davis.
Con questa mostra aperta fino al 19 agosto (tutti i giorni tranne i lunedì), il Metropolitan tributa onore al lavoro di queste due personalità italiane così influenti in un ambiente per loro inconsueto ma non così inopportuno. Del resto la moda non è forse una forma d’arte?
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