Le tendenze moda uomo P/E 2011
Trascorsa qualche settimana dalla chiusura di Milano Moda Uomo possiamo azzardare qualche considerazioni sulle tendenze moda maschile per la P/E 2011. Complessivamente poche idee nuove, ed ancorate alla tradizione, forse nel tentativo di far fronte ad una crisi che non accenna ad andare verso un epilogo.
Dobbiamo eliminare gli estremi, come si fa in statistica, e quindi trascurare la presenza di collezioni estremamente formali come è stata quella di Canali, e collezioni improntate alla trasgressività come quella, e non poteva essere diversamente, di Vivienne Westwood.
La media risulta un piacevole equilibrio tra formale e sportivo, tra rispetto dei canoni classici dell’eleganza ed esuberanza rock come si può apprezzare in Varvatos.
Il trend, parola d’ordine della stagione, sarà la ricerca del confort e della praticità contaminando, è evidente, i capi più formali, giacche e pantaloni di costruzione sartoriale con elementi volutamente casual e informali, più tipici dell’abbigliamento sportivo. Ma anche al contrario, inserendo un elemento più formale su un capo sportivo a partire dalla costruzione sartoriale per le giacche, vedesi Bottega Veneta, fino alle scarpe stringate portate su bermuda: così ha osato Iceberg, saltandosi a piè pari una delle regole dell’eleganza maschile.
Se le sneakers accompagnano il completo pantalone giacca, la giacca veste i bermuda, interpretati comunque rigorosamente in tinta unita. Più importante comunque risulta la tendenza a utilizzare per capi formali o meno materiali innovativi e superleggeri.
La sihouette è fluida, le giacche morbide ma squadrate, mono e doppio petto, e spesso con elegante pochette anche se il pantalone è corto al ginocchio. I pantaloni hanno pinces e risultano quindi voluminosi come è facile apprezzare nelle eleganti creazioni di Toam Meir per Bottega Veneta. Ma sono anche asciutti e slim; corti alla caviglia ed arrotolati come in Iceberg o Varvatos. La camicia è spesso sostituita da sottogiacca leggerissimi, trasparenti di colori tenui e, ci suggerisce Costume Nacional, da portare sopra la camicia e la cravatta. Quando c’è, la camicia ha collo piccolo e cravatta stretta.
I colori sono quelli classici del guardaroba maschile, ma non mancano le punte di colore, belle, mai chiassose. Basta rivedere i capi di Bottega Veneta e quelli di sapore anni ‘60 di Coveri; le innovazioni sono nelle stampe, colorate o ton sur ton negli abiti più formali. Accessori in vista sono le sciarpe, il cappello, sandali e borse.
In complesso possiamo parlare di una eleganza dalla vestibilità comoda e vissuta dove sono banditi il disordine, la trascuratezza e la sciatteria anche quando i tessuti sono stropicciati. Per contrasto i modelli hanno esibito in modo eccessivo, talvolta sgradevole, i tatuaggi. Vorrà dire che il rivestimento del corpo non sarà più l’abito? o che il corpo sarà trattato come una parete bianca su cui scrivere i propri simbolici messaggi da proclamare al mondo?
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