La moda etica di So Critical So Fashion
Sempre più spesso si parla di eco-sostenibilità, con l’intento di sensibilizzare le persone e guidarle verso un consumo critico e rispettoso dell’ambiente. Piccoli accorgimenti e qualche modifica delle proprie abitudini, senza stravolgere completamente la nostra esistenza, potrebbero, se non guarire, migliorare l’ambiente in cui viviamo. Ogni settore è coinvolto in questa riflessione, moda inclusa. Una moda critica e sostenibile è possibile, lo dimostra So Critical So Fashion, il primo evento in Italia dedicato al fashion etico. Dopo il successo dello scorso anno, con la presenza di 39 espositori e 3500 visitatori, torna quest’anno a Milano la terza edizione, che si terrà dal 21 al 23 settembre presso i Frigoriferi Milanesi di via Piranesi 10.
La manifestazione è organizzata dal settore Eventi di Terre di Mezzo, in collaborazione con la Provincia di Milano e il patrocinio del Comune di Milano. Lo spazio, aperto gratuitamente al pubblico, ospiterà 50 espositori che presenteranno le collezioni in corso, con la possibilità di dare ai visitatori un assaggio delle creazioni della prossima stagione estiva. Protagonisti sono stilisti, artigiani e produttori impegnati nella ricerca di materiali a basso impatto ambientale, nel recupero di tradizionali tecniche di lavorazione, attenti che il risultato finale sia prodotto e distribuito secondo principi volti al rispetto dell’ambiente. Valori che non intaccano in nessun modo la qualità delle lavorazioni : si tratta, infatti, di pezzi artigianali e spesso unici.
Esempio di questa ricerca di materie nuove è la linea di borse, cappelli e accessori prodotti da Ligneah, presente per la prima volta alla manifestazione : realizzati con legni provenienti da foreste gestite secondo rigorosi standard ambientali e lavorati con il tessuto seguendo particolari tecniche, rappresentano una valida alternativa alla pelle, con lo stesso risultato di morbidezza ma realizzati con materie vegetali.
Il recupero e il riciclo dei materiali sono principi alla base della filosofia di molti di questi produttori : il laboratorio Lavgon, per esempio, utilizza stoffe scartate dall’industria tessile, creando capi di abbigliamento unici, che si distinguono per l’originalità dell’accostamento di colori e tessuti diversi. Materiale recuperato dalle discariche è utilizzato da Caracol per la produzione artigianale di particolari gioielli. Anche le spezie possono essere incluse nelle lavorazioni : incastonate in resine colorate senza solventi, possono dar vita agli insoliti e profumatissimi bijoux di Lalu.
Durante i tre giorni i visitatori potranno partecipare a workshop creativi in cui potranno mettere alla prova le loro abilità manuali, creando oggetti e personalizzando accessori e capi d’abbigliamento, guidati dall’estro di esperti designer.
Ci saranno momenti di incontro tra esponenti del settore e addetti ai lavori in cui condividere idee e approfondire le diverse tematiche, coinvolgendo anche il semplice cittadino che si approccia per la prima volta alla moda etica.
Non mancheranno spazi dedicati allo svago, in cui gustare cibo a km zero e ascoltare musica live, proposta ogni sera da un artista diverso.
Anche quest’anno i visitatori avranno l’occasione di prendere parte ad uno shooting professionale : con indosso un capo scelto tra quelli in esposizione e dopo una seduta di make-up personalizzato, con cosmetici di origine naturale, verranno fotografati da un professionista. Tra gli scatti realizzati durante i tre giorni verrà scelta la protagonista della prossima campagna pubblicitaria di So Critical So Fashion.
Contribuirà ad alimentare il dibattito la proiezione di documentari come “Behind the label”, che indaga le conseguenze ambientali e sociali derivanti dall’utilizzo di semi geneticamente modificati per la produzione del cotone in India; “The Price is Rice”, realizzato dagli studenti di Naba (Nuova Accademia di Belle Arti) e dall’Associazione Solidarietà Terzo Mondo Onlus di Sondrio, analizza, invece, le condizioni lavorative delle donne bengalesi che ricamano seguendo la tradizionale tecnica khanta.
Dedicati ai creativi di domani due progetti voluti dalla Provincia di Milano : Start in Style, che metterà a disposizione dei vincitori risorse e sostegno all’attività imprenditoriale nel settore moda nei mercati esteri, e Fashion in Fiber, una mostra-concorso di abiti realizzati con tessuti di recupero, in linea con lo spirito dell’evento.
So Critical So Fashion dimostra che etica e moda non si contraddicono : si può avere un approccio etico alla moda senza rinunciare alla qualità, all’estetica e alla bellezza. I pezzi esposti parlano da soli : rappresentano il made in Italy, sono realizzati da brillanti designer e, come i migliori capi d’alta moda, sono un piacere per gli occhi e belli da indossare.
Bella iniziativa, la moda ha bisogno di una nuova ventata di vitalità e l’ecosostenibilità abbinata al Design innovativo del made in Italy sono certa che darà grandi soddisfazioni.
Leggo con gioia che ci sono aziende che stanno abbandonando la pelle a favore di prodotti naturali, io sarò la prima cliente.