“La Dolce Vita, Stars and Celebrities in the Italian Fifties” in mostra a Roma
Cosa ci viene in mente con il termine “Dolce Vita”? Il film di Federico Fellini sarà sicuramente la risposta più gettonata. Nella calda Roma d’agosto in cui divi e non sognano un bagno rinfrescante come quello della Ekberg nella Fontana di Trevi, l’idea conematografica felliniana è presa come spunto per inaugurare il 4 agosto la mostra La Dolce Vita. 1950-1960. Stars and Celebrities in the Italian Fifties, che si terrà fino al 14 novembre ai Mercati di Traiano. Il percorso raccoglie 100 foto “non di rappresentanza” selezionate dall’Archivio Luce e 100 rotocalchi degli anni ‘50. Si segue un percorso che va dal 1949 con il matrimonio celebrato a Roma di Linda Christian e Tyrone Power per chiuderlo nel 1963 con il film di Dino Risi Il sorpasso dove con le loro interpretazioni Vittorio Gassman e Jean Louis Trintignant chiudono il cerchio della “Dolce Vita”. Proprio in quegli anni i paesi occidentali iniziano a conoscere una tale abbondanza di beni di consumo mai vista prima. La musica assordante del rock’n’roll esurpa il bel canto italiano ed i protagonisti dei film diventano i modelli di comportamento sociale. Si ascolta ancora la radio ma gli Italiani stanno già scoprendo la televisione e ad Hollywood si affianca nelle preferenze Cinecittà.
L’italiano medio sogna il cinema e segue i suoi divi sui rotocalchi, fenomeno editoriale in un Paese che compra pochissimi libri ma che, a metà anni cinquanta, ogni settimana fa vendere un milione di copie ad Oggi e cinquecentomila ad Epoca. I personaggi del periodo faranno nascere la così detta “cronaca rosa”. Sono Ingrid Bergman e Roberto Rossellini che scelse quest’ultima al posto della Magnani per il film Stromboli terra di Dio, Dawn Addams, Charlie Chaplin, Vittorio Gassman che divorzia dalla seconda moglie Shelley Winters ed inizia una storia con Anna Maria Ferrero, Lucia Bosè, Walter Chiari, Alberto Sordi, Totò e Silvana Mangano. Inoltre non dobbiamo dimenticarci di uno dei primi matrimoni mediatici della storia: quello del 1956 tra Grace Kelly e Ranieri di Monaco che viene trasmesso in diretta televisiva. Nascono e maturano nel frattempo artisti come Maria Callas, Virna Lisi, e Sofia Loren.
Tutti comunque si ritrovano a Via Veneto. Nel 1946 la copertina del settimanale Tempo presenta una ragazza che occhieggia e che sorride affacciata da un balcone; questa Roma la si ritrova nelle parole di Marcello Mastroianni ne La dolce vita (1960) “A me invece Roma piace moltissimo: una specie di giungla, tiepida, tranquilla, dove ci si può nascondere bene”. La mostra, ben curata , e che farà da “spalla” dal 28 ottobre al prossimo Festival Internazionale del Film di Roma, rappresenta essa stessa una fotografia di un’epoca dove l’esaltazione adolescenziale per la vita era ciò che si respirava e a cui si aspirava. Tutto ciò sfocierà in quel boom non solo economico ma fatto di immagine, luce, colori e riflettori che oggi ci fa, sinceramente, un pò nostalgia.
La mostra è a cura di Marco Panella e promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali, da Artix e Cinecittà Luce con il supporto organizzativo e i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
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