L’ARTE DI MIMMO PALADINO CONQUISTA IL CUORE DI MILANO
Segni geometrici, maschere inespressive, sagome di animali, installazioni di grandi dimensioni, sculture e quadri di Mimmo Paladino (Paduli 1948) saranno i prossimi protagonisti del centro di Milano.
Dal 6 aprile al 26 giugno 2011 Milano celebra, con una grande mostra antologica, l’arte e l’immaginario di Mimmo Paladino che per trent’anni ha lavorato nel capoluogo lombardo e le cui opere sono esposte nelle principali gallerie e musei dei cinque continenti.
Le sale di Palazzo Reale ospiteranno oltre 50 opere del maestro, tra cui 30 dipinti di grandi dimensioni, sculture e installazioni, che segnano i momenti cardine della sua attività artistica., tra influssi Dada e Surrealisti passando per la Transavanguardia, il movimento artistico fondato da Achille Bonito Oliva nel 1980 del quale Paladino ne fu uno dei massimi esponenti.
L’omaggio della città a Paladino si estende anche nel cortile interno di Palazzo Reale nel quale saranno esposti i grandi scudi in terracotta, in Piazzetta Reale dove la spettacolare installazione della ‘Montagna di sale’ sarà di notte illuminata anche dalla ‘Struttura al neon’ di Lucio Fontana del vicino Museo del ‘900, e in Galleria con ‘Il cacciatore di stelle’.
La ‘Montagna di sale’ è un installazione di grande impatto emotivo, a forma di cono con diametro di 35 metri ed altezza 10 tutta ricoperta di sale, dalla quale escono sculture quali cavalli e frammenti in bronzo. In questi giorni si può assistere al lavoro necessario per l’installazione dell’opera. I lavori sono in corso!
‘Il cacciatore di stelle’, collocato nell’Ottagono in Galleria, è un aereo trasformato dall’artista in opera d’arte.
Il collocare opere d’arte contemporanea di queste dimensioni proprio nel cuore della città, porterà ad una suddivisione tra sostenitori e detrattori; la curiosità, lo stupore, la critica e il dissenso faranno discutere gli adulti e i bambini ne saranno, come in altre occasioni, comunque affascinati.
E come diceva Oscar Wilde: ’L’arte non deve mai tentare di farsi popolare. Il pubblico deve cercare di diventare artistico.’
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