Jean Paul Gaultier per La Perla fa sfilare lingerie in stile “street culture”
Jean-Paul Gaultier. Basta citare il suo nome per aprire un ipotetico “file immagini” dell’enfant terrible della “Rivoluzione Francese della Moda”. Madonna, Marylin Manson, Wolford Hosiery, costumi per “Il quinto elemento” di Luc Besson, “Kika, un corpo in prestito” di Pedro Almodóvar e “La città perduta” di Jean-Pierre Jeunet fino alle sfilate al Metropolitan Museum of Art di New York. Questo e molto altro ancora designa il mix vincente di Gaultier ovvero l’unione dell’Alta Moda con la street culture, il regno del “popular”. Così il 7 luglio a Parigi nella splendida cornice del Salon Foch Cercle de L’Union Interalliée, in occasione dell’ Haute Couture, è stata vista sfilare la collezione La Perla firmata dal grande stilista: lingerie e beachwear che giocano fra loro creando un’osmosi di stile e significati. La “Collection Créature” inizia con la lingerie spiccatamente “féminine” marchio inconfondibile La Perla per poi esplorare in maniera decisamente gaultieriana il mondo dei costumi ispirati allo stile “bondage”. Se amate lo stile “frou frou” dove il gioco dei rimandi e richiami stilistici è evidente nei materiali, allora la lingerie dai colori nero, nudo e fucsia fa al caso vostro: dalle mini-rouche delle coppe dei reggiseni create con la rete lavorata sui telai Calais come fosse del pizzo tagliato a mano, alle ruche dei baby doll che si confondono e alternano alla rete liscia.
Il tocco “street” di Jean-Paul Gaultier è spiccatamente presente nella lingerie nera o rosa cipria creata con materiali quali la pelle traforata a laser unita al pizzo Leavers mixata un intrigante fondo a rete. Il sincretismo dei due materiali si adatta perfettamente al corpetto indossabile anche sulla sottoveste in rete e pizzo. Non solo corpetti ma anche capi come il bustier stringato sul davanti, il reggiseno a balconcino, lo short dall’allure che spingono all’estrema femminilità. Il genio dello stilista sfocia nel beachwear dove ci colpiscono i costumi ispirati allo stile bondage di ispirazione giapponese. Un “bondage soft”, potremmo dire, grazie alla commistione dei drappeggi sulla Lycra che smorzano i toni strong delle stringhe e delle borchie dai toni che vanno dal tipico nero all’arancio, passando anche per il verde kaki. C’è però anche il gros gran, simbolo della collezione, che si alterna sulla Lycra insieme a strisce orizzontali di tulle color nudo e persino il bikini si può trasformare in una mise a tre pezzi se indossato con la cintura “stringi vita” coordinata. Come descrivere con una frase l’intera collezione? L’apparente stonatura è quella in cui risiede il significato, in questo caso il vero e proprio marchio Jean-Paul Gaultier
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