Gianfranco Ferré: addio al duo Aquilano-Rimondi
Non era del tutto inaspettato in effetti, qualche avvisaglia si era infatti già notata mesi fa, ma ora la notizia è certa: il duo très chic della moda composto da Tommaso Aquilani e Roberto Rimondi non guiderà più la creatività di Gianfranco Ferrè. Dopo il cambio di proprietà di febbraio, che ha visto la griffe entrare nel Paris Group di Dubai, Abdulkader Sankari e il figlio Ahmed oggi alla guida del gruppo, avevano risposto con un laconico “vedremo” alla domanda che indagava sulla possibilità di una permanenza prolungata del duo della moda negli uffici creativi della maison, e così arriva proprio in questi giorni l’ufficializzazione del ‘divorzio’ tra gli stilisti e la casa di moda.
Parlavamo di avvisaglie e in effetti le vendite della collezione autunno-inverno 2010/2011 non erano andate poi benissimo, cosa che certamente ha contribuito a portare la nuova proprietà verso la decisione, così come il cachet stellare dei due designer, ma alla base della scelta di concludere la collaborazione con il duo Aquilani-Rimondi ci sarebbe, secondo indiscrezioni, anche il desiderio del rinnovato vertice di cambiare radicalmente l’immagine della donna-tipo di Ferré. Non più classy e sofisticata come voleva il maestro, ma piuttosto sexy e intraprendente. Difficile immaginare il compianto Gianfranco Ferrè, re dell’architettura applicata alla moda, alle prese con una nuova icona ruggente e seducente, lui che ha sempre conquistato le sue donne con costruzioni articolate e al tempo stesso pulite, affascinanti si, ma rigorosamente pacate e sofisticate.
Inutile guardarsi indietro, l’uscita di scena del magnifico duo che dal 2008 si è occupato della maison lascia un enorme punto interrogativo sul futuro stilistico della maison: Chi sostituirà Tommaso Aquilani e Roberto Rimondi? La moda vive proprio in queste settimane un gran fermento, sono tante infatti le maison alle prese con sostituzioni di lusso, dalla più eclatante, quella che coinvolge John Galliano licenziato in tronco dalla maison Dior e dal suo brand (di proprietà per il 90% di Dior) a causa di insulti antisemiti snocciolati in un bar sotto chiaro effetto di alcool (candidati di lusso a sostituirlo sarebbero Sarah Burton, oggi sotto i riflettori perché
artefice dell’abito da sposa di Kate Middleton, e Riccardo Tisci, direttore creativo di Givenchy) , alle altre, come quella di Decarnin sostituito alla guida stilistica della maison Balmain dal suo giovanissimo braccio destro, il francese Olivier Rousteing, a quelle solo vociferate come la possibile uscita di Peter Dundas dalle fila di Emilio Pucci, e la maison Ferrè si aggiunge alla nutrita schiera di griffe a caccia di linfa creativa nuova.
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