Benetton : la scommessa resta la stessa
“La scommessa resta la stessa : fare, immaginare, essere innovativi. Questo faceva, fa e dovrà sempre fare un imprenditore”. Con queste parole Luciano Benetton, fondatore del Gruppo Benetton, lascia la presidenza al figlio Alessandro, classe 1964, vicepresidente dal 2007, eletto dal CdA con decisione unanime di tutti i membri della famiglia, dopo l’assemblea degli azionisti tenutasi a Ponzano Veneto lo scorso 24 aprile.
Il presidente lascia la carica dopo 47 anni in corsa: era infatti il 1965 quando ha dato inizio insieme ai fratelli, Giuliana, Gilberto e Carlo all’attività destinata ad una crescita costante che ha portato l’affermazione del gruppo in 120 Paesi del mondo, con 6500 negozi ed un fatturato totale che supera i 2 miliardi di euro. Dal primo negozio inaugurato a Belluno nel 1966 a Parigi, New York e Tokyo in poco più di un decennio, esportando quello che oggi è uno dei marchi italiani più conosciuti, in anni in cui ancora il made in Italy non aveva l’importanza e il prestigio di cui gode attualmente all’estero.
L’intuizione di fare del colore il proprio marchio distintivo, di creare capi casual, dinamici, adatti ai giovani al di là della nazionalità, è risultata vincente e ha permesso al brand di imporsi come uno dei più apprezzati. Il core business del gruppo è il settore della moda: lo stile italiano e la qualità si riflettono nei marchi United Colors of Benetton, Undercolors of Benetton, Sisley e Playlife.
”Mi è stato chiesto di prendermi una grande responsabilità, sono orgoglioso delle fiducia che mi è stata data. Ho la consapevolezza che la salita che ho davanti è molto difficile, ma sono convinto che Benetton ce la farà”. Alessandro raccoglie la sfida con spirito propositivo, delineando la strategia di crescita del gruppo per lo scenario futuro, che consiste essenzialmente nella diffusione del marchio in mercati in espansione (soprattutto India, Russia, Turchia, Centroamerica, Corea e Taiwan) e nel suo consolidamento in quelli in cui è presente da tempo.
Al neo presidente toccherà guidare l’azienda in un poco roseo scenario economico. “Uscire dalla Borsa e investire su noi stessi, sul futuro del Gruppo – afferma Alessandro Benetton – è una dimostrazione concreta di impegno, determinazione e volontà di superare questa fase complessa. Nel duplice segno della continuità e del rinnovamento vogliamo investire sui nostri punti di forza, in particolare la presenza nel mondo, la preziosa rete di partner commerciali e industriali, la notorietà e reputazione globale dei brand, la nostra moda colorata che offre qualità e stile a prezzo migliore”.
L’obiettivo è quindi crescere puntando su sé stessi “senza partner né, per il momento, alleanze”. E l’acquisto del 2% di Cucinelli? “ Si tratta di un investimento puramente finanziario”, ha precisato Alessandro Benetton, in occasione del primo incontro con la stampa da neo presidente. “Ci piace confrontarci continuamente con gli altri ed è questo lo spirito che ci ha spinto ad acquistare la quota di Cucinelli”.
Inizia la nuova era Benetton a colori ravvivati: la sfida si prospetta difficile ma le solide basi del gruppo e le premesse delineate sembrano essere il giusto punto di partenza per il rilancio del marchio sul mercato internazionale.
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