ART IN THE STREETS: la prima grande collettiva di street artists al MOCA di Los Angeles
“Art in the Streets will be the first exhibition to position the work of the most influential artists to emerge from street culture in the context of contemporary art history” ha recentemente affermato Jeffrey Deitch direttore del MOCA, The Museum of Contemporary Art di Los Angeles.
La città che originariamente si chiamava “El Pueblo de la Iglesia de Nuestra Señora la Reina de Los Angeles de Porciúncola” che significa “Città della Chiesa della Nostra Signora, Regina degli Angeli della Porziuncola”, è una delle tre città dopo New York e Chicago più importanti degli USA.
La street art qui è quasi l’arte per antonomasia ed infatti, sempre qui, nella città che si districa tra le ville di Beverly Hills, i negozi di Rodeo Drive, i colori spumeggianti di Sunset Strip, il molo di Santa Monica, Hollywood e Disneyland, dal 17 aprile all’8 agosto al MOCA sarà in mostra la grande collettiva “storiografica” dell’arte più pop del momento, la street art, dal titolo Art in the Streets.
La mostra, curata da Jeffrey Deitch, Roger Gastman e Aaron Rose proseguirà poi al Brooklyn Museum dal 30 marzo all’8 luglio 2012. Padri fondatori e pionieri veri e propri della street art furono agli inizi degli anni ’80 gli artisti della scuola di New York che basavano la loro arte principalmente sull’uso dei graffiti. Parliamo di Keith Haring, Jean-Michel Basquiat che in quel periodo trovarono sfogo per la comunicazione della loro arte in una galleria lungimirante per l’epoca, la Fun Gallery.
Fondata nel 1981 da Patti Astor e Bill Stelling a Manhattan’s East Village fu determinante per reintrodurre la forma d’arte metropolitana nel mondo dell’arte mainstream nei primi anni ’80. Dagli esordi la street art e le sue declinazioni come l’urban art o la sticker art, è stata l’espressione artistica principale della cultura suburbana hip hop della costa californiana. A Los Angeles è dedicata la canzone dei The Doors nell’album L.A.Woman realizzato nell’aprile del 1971, qui è avvenuto l’omicidio di Elizabeth Short, la Dalia Nera, ritenuto il più famoso caso di omicidio rimasto irrisolto del XX secolo e sempre qui è nata Marilyn Monroe. Ricca di contraddizioni come lo è l’America in generale, i graffiti del film Wild Style (1983) diretto da Charlie Ahearn si disseminano nell'”hip hop culture” influenzando l’intera generazione fino alle commistioni tra street e skateboard culture nei ‘90.
Tra la creazione al MOCA c’è la Street Market ovvero al ricreazione di una strada all’interno del museo completamente ricoperta da opere di Todd James, Barry McGee, e Steve Powers. Un accento particolare è dato alle nuove genrazioni che per l’occasione hanno creato delle opere in loco, apposta per l’esposizione del MOCA.
Se quindi cresce l’attesa per l’opera commissionata all’artista Blu, che mescola dipinti murali con video arte e time-lapse, censurata da Jeffrey Deitch perchè troppo esplicita nell’essere “politically scorret” sul tema della guerra, possiamo assistere alle nuove creazioni dei posters ironici di Shepard Fairey o i dipinti murali di Gregory Bojorquez; anche l’Europa è ben rappresentata dall’Inghilterra di Bansky che per l’occasione ha creato tele di grandi dimensioni con rielaborazioni dell’iconografia pittorica classica. Da Parigi, come Invader, proviene il giovane talento di JR che con i suoi volti in bianco e nero ha appena ricevuto il premio Ted, il festival dedicato a tecnologia e design più famoso in California. M-City ha invece realizzato un’opera interamente a colori mentre Os Gemeos un’istallazione.
Ci saranno le intricate composizioni del newyorkese e coloratissimo Lee Quinones e le opere di Swoon, un’artista newyorchese famosa in tutto il mondo per i suoi posters raffiguranti vari personaggi a dimensione naturale che lei disegna e poi ritaglia prima di incollarli sui muri della città. Se da New York provengono anche Fab 5 Freddy e Futura, dalla costa di San Francisco non possiamo dimenticare di citare un’artista come Margaret Kilgallen che crea murales con segni fatti direttamente a mano.
Non mancano gli artisti locali da Mister Cartoon con la sua roulotte “street art” a Robbie Conal, RETNA, SABER, REVOK, e RISK. Congiunzioni tra le influenze dell’arte contemporanea con le diversità degli artisti in mostra non solo per tecniche ma soprattutto per tematiche e ispirazioni differenti tra loro. E, come disse il beat Jack Kerouck, “C’è la città chiamata Los Angeles anche se nessuno riesce a vedere che cosa possa averci a che fare con gli angeli”.
Very good Report of Art!
@ a v e: Thank’s!
Art in the Streets ha una genesi di due anni, fra polemiche ed annunci.
Io seguo l’evento dal 2010.
Qui potete leggere un resoconto storico.
http://www.madnesswall.com/search/label/Jeffrey%20Deitch
@ Dario Ujetto: Grazie!