“Abstracta”. A Roma la mostra internazionale del cinema astratto sull’Isola Tiberina.
“Cinema assoluto”, così Rudolf Kuntz definì nel 1926 il nascente “cinema astratto” fatto dello sperimentalismo di autori delle avanguardie come Léger, Duchamp, Dulac, Ernst, Veronesi, Len Lye, Richter, Henri Moore. Da Jean Raine e il suo “Fondement d’une étude sur le film abstrait” (1951) ne è stata fatta di strada.
Il cinema ha percorso e ripercorso strade più o meno tracciate dell’arte contemporanea. Si è reso sia “arte autonoma”, sia prototipo di ogni “genere”. Da tutto questo prende spunto e definizione “Abstracta”, l’unica mostra internazionale del cinema astratto che si svolge all’Isola Tiberina di Roma dal 25 al 28 agosto 2010. Giunta alla sua V edizione la mostra, che nasce su iniziativa di Massimo Pistone, responsabile del Centro studi audiovisivo, reti e comunicazione della Link Campus University, ha raccolto 400 opere da tutto il mondo, selezionando 41 autori per lo più stranieri, tra i quali gli italiani Bennet Pimpinella, Adalberto Sessa, Alia Scalvini, Alessandro Vitali, Umberto Corni, Antonio Argenti, Alberto Boem, Mario Verger, Danilo Torre, Vincenzo Ceccato e C. Leoni. Gli scorsi anni Abstracta è stato presentato a New York (sede del Living Theatre), il Cairo, Marsiglia, Bangkok, Chieri (Centro Sperimentale di Cinematografia), Vienna (Università, Dipartimento Cinema e teatro) ed inoltre i cortometraggi delle ultime edizioni si possono vedere su Facebook e su Second Life.
La Giuria Internazionale di quest’anno è presieduta da Javier Aguirre (Maestro del Cinema sperimentale e ideatore del genere Anticine) e ne fanno parte Saul Saguatti, importante autore di cinema sperimentale, Vanna Fadini, presidente della Link Campus University, Gerardo Lo Russo, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Pierluigi Raffaelli (Cineteca Lucana), Anton Fuxjaeger dell’Università di Vienna e Gennaro Migliore, esperto di cinema e audiovisivo, responsabile nazionale Cultura di SEL. La novità di quest’anno, oltre al fatto che le opere in concorso sono proiettate su maxischermi 10 X 18, è che saranno proposti film astratti, più che corti. Gli autori selezionati presentano infatti opere filmiche che non aderiscono alla realtà, non sono “oggettive”. Il cinema diventa quindi “soggettivo” ovvero è il soggetto, noi che osserviamo, che crea il discorso, la visione, il senso, e non viceversa. Quando a Liegi, in Belgio, nel 1951, si svolse l’ultima mostra del cinema astratto organizzata da Jean Raine, artista e cineasta Cobra, si chiuse e si aprì nello stesso momento un nuovo momento per il cinema.
Si ridefiniva lo spettatore e allo stesso tempo si cominciava a definire una cinematografia “che non racconta storie”. Ancora oggi ci si chiede “cos’è l’arte astratta” (Georges Roque, 2004). Una risposta potrebbe darla questo festival; forse non c’è una distinsione tra reale e astratto. Tra cosa c’è qui e “al di là dello specchio”.
La manifestazione ha ottenuto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri italiano e del Comune di Roma.
L’autore russo Alexey Dmitriev si aggiudica il primo premio alla V edizione di Abstracta, la Mostra internazionale del cinema astratto di Roma, con l’opera “Abstract?”. La Giuria internazionale, presieduta dal maestro spagnolo Javier Aguirre, ha proceduto all’assegnazione all’unanimità, con la motivazione “Il film mostra una ottima capacità di sintesi sulla discussione dei valori dell’Arte Contemporanea”.
La Giuria, che ha visionato i 41 i film in concorso sulle 400 opere giunte quest’anno da tutto il mondo, ha inoltre deciso di assegnare tre menzioni speciali:
– Rauschen & Brausen di Daniel Burkhardt, Germania, “Per un’ottima evidenziazione del rapporto tra micro e macrocosmo”;
– La cospiracion du Cervau di Didier Feldmann, Francia, “Per la qualità espositiva sul tema politico affrontato in modo non convenzionale”;
– In focus memoriae di Danilo Torre, Italia, “Per l’originale rappresentazione visiva del concetto comune di memoria”.
La premiazione delle opere vincitrici di Abstracta è stata preceduta dalla proiezione di “Objetivo 40°”, film del 1970 del maestro Javier Aguirre, e “Pellicole da camera per concerto in 35mm”, anteprima della versione non definitiva di un progetto di Saul Saguatti.