A Sanremo, la moda sale sul palco della canzone italiana, tra scandali e showgirl
The show must go on. Durante l’era glaciale non poteva mancare un iceberg. In realtà, per la precisione, erano scene di guerra, ma la metafora titanica non abbandona i (miei) pensieri. E mentre la nave affonda, un’orchestra che non lancia gli spartiti, bensì continua a suonare, restituisce un’immagine romantica e ricca di speranze per i milioni di persone che assistono allo spettacolo offerto da Sanremo. Speranze ben riposte se pensiamo che a vegliare sul festival è il Santo (Romolo, detto Remo) famoso per essere capace di risolvere le più difficili controversie. Filosofia molleggiata e giovane umorismo alla Morandi che perde la giacca delle grandi occasioni per guadagnare una circense e sbarazzina divisa da domatore di leoni. Niente paura, arriva Ferragamo – come si affretta a sottolineare il conduttore -, o meglio, la sua giacca blu notte, a salvare il Gianni che, come quel ragazzo, “amava i Beatles e i Rolling Stones”. Coup de théâtre, scossoni talmente forti da provocare un torcicollo da ambulanza.
Una drammatica testimonianza quella della modella Ivana Mrazova che, forse per il troppo stress legato alla manifestazione che porta il peso di rinvigorire la tradizione della musica italiana, ha dovuto rinunciare, almeno per la prima serata, al sogno di illuminare il Teatro Ariston con la sua bellezza e con gli abiti sfarzosi pensati da Alberta Ferretti. Tutta colpa di una cervicalgia acuta con blocco vertebrale. Poi risorge, senza collare, in un abito Moschino “Oceano” dal fondo bianco e dall’ampio spacco. Altro miracolo di San Romolo.
La sempre casta diva argentina, Belén Rodriguez, accompagnata dalla famosa showgirl italiana (esportata a Hollywood) Elisabetta Canalis, veste abiti sobri che lasciano intravedere, tra il candore del bianco in stile romano o, nel caso della ex del Clooney candidato all’Oscar, in un moderno look safari, una femminilità prorompente.
“Un amore impossibile per una giovane prostituta” scandisce Morandi introducendo la canzone Nanì. Dirige e accompagna Lucio Dalla, canta Carone. Poi i giovani, anzi giovanissimi. Anche quindicenni. Il prodigio di Facebook: carichi il tuo video, lo posti sulla bacheca della pagina del Festival e rischi, o meglio speri, di rivoluzionare la tua vita professionale con un click. E può succedere. Una speranza per il futuro? Staremo a sentire.
Ancora moda. Papaleo apprezza la rossa vestita dei Matia Bazar: un abito dalle tinte accese, dai caldi brividi che “rubano il cuore”. Invece, Giulia Anania, romana cantautrice vestita La Perla, indossa un bustino drappeggiato realizzato dalla maison e una preziosissima pettorina in Swarovski mentre echeggia il brano “La mail che non ti ho mai scritto”.
Questa sera, la terza del Festival, Moschino vestirà la Mrazova con un abito bon ton anni Cinquanta dalla vita a “vespa”e dalla gonna ampia.
Sul palco di Sanremo sarà presente anche Federica Pellegrini, in Emporio Armani; sfoggerà un vestito a sirena color gesso illuminato da paillettes e caratterizzato dalle ampiezze generose della gonna.
Il decolleté generoso di Ivana sarà messo in risalto anche dall’abito bustier color ciclamino di Vivienne Westwood nella quarta serata. La stilista british-punk ha spedito a Sanremo 7 abiti nei toni dell’ oro, dell’ argento, del bronzo, e del turchese. Costume National, con la firma di Ennio Capasa, vestirà il 18 febbraio Rocco Papaleo.
E per il gran finale le meravigliose creazioni firmate Sarli.
Visto come sta il Made in Italy tra scandali, show, showgirl e canzonette, non ci resta che invocare un “San Remo, ora pro nobis !”.
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