L’importanza di essere Top: dopo le Fashion Week, analizziamo i compensi delle modelle.
Le settimane della moda di New York, Londra, Milano e Parigi, che si è conclusa due giorni fa, rappresentano il “grande slam” nel mondo delle sfilate femminili, con centinaia di passerelle, presentazioni, eventi. Al centro dell’attenzione la moda, il suo indotto, ma protagoniste indiscusse e indispensabili, sono le modelle. Sono il volto della moda.
Ragazze dai 16 ai 24 anni (salvo rarissime eccezioni) che per parecchi giorni si muovono da una parte all’altra dei continenti, per dare vita a quel circo mediatico che sono le sfilate, si destreggiano tra casting, fitting, backstage, showroom, e passerella, senza un attimo di respiro. Potremmo dire che sono delle lavoratrici stagionali, perchè per loro questo avviene “solo” due volte l’anno , quindi è fondamentale massimizzare il risultato economico, ottimizzando i tempi e le occasioni di lavoro. Perchè tutta questa bellezza è un business, e sebbene si sia ridimensionato negli aspetti economici, è ancora attraente per molti.
Le agenzie le scoprono, le formano, le promuovono, mettono a disposizione appartamenti, driver, investono, per ritorni mediamente intorno al 50% del cachè.
Prevalentemente arrivano dai paesi dell’est, con tanta voglia di viaggiare, con la scuola da finire e una bellezza considerata comune nei loro paesi ma perfetta per il gusto degli stilisti e del pubblico occidentali. Vivono in tre o quattro per appartamento messo a disposizione dalle agenzie ( che spesso lo detraggono dai compensi) hanno sempre un libro con se, l’immancabile musica nelle cuffiette o il cellulare con cui chattare con l’amica, o la mamma rimasta a casa. Sono i volti nuovi (in gergo new faces) delle sfilate e, a differenza di quello che si pensa, non guadagnano più di 250/300 euro a sfilata, considerando che sono impegnate tra casting, fitting, trucco, parrucco, e sfilata per circa tre ore a sfilata.
Potenzialmente una ragazza può essere ingaggiata anche per 20/25 sfilate a settimana ma nella norma riescono a farne una quindicina. Lo stesso onorario lo si ottiene con le presentazioni, la modalità più economica della passerella per presentare le collezioni, dove le ragazze sono impegnate per quattro cinque ore magari in qualche location esclusiva o in showroom. In una settimana si guadagnano 3 o 4 mila euro e se lo si fa per due o tre settimane un paio di volte l’anno, il circuito del modeling può offrire a queste ragazze new faces 25,000 euro di reddito all’anno. Per molte è lo stipendio di un anno della famiglia di origine. Ma bisogna essere fortunate e molto disciplinate.
Altre cifre se riesci ad essere top, ovvero essere “mediatica” tutto l’anno , ottenendo copertine, redazionali, campagne pubblicitarie, essendo fotografata dai grandi durante il resto dell’anno. Allora le modelle si presentano già richiestissime all’appuntamento con le passerelle e gli stilisti sono disposti a sborsare cifre dai 10 ai 20mila euro come nel caso di Natasha Poly, o dell’italiana Bianca Balti. Compensi che non sono variati negli anni, se non consideriamo la rivalutazione delle monete, anche se siamo al di sotto degli anni d’oro del modeling, ovvero gli anni ’80 e ’90 dove una Linda Evangelista non guadagnava meno di 20.000 euro al giorno e che oggi, come nel caso di Naomi Campbell, non sfilano più se non per cifre eccezionali e parliamo di sette cifre.
E’ vero che gli investimenti delle griffe in questo campo sono un po’ calati a livello generale, ma i big brand, nelle loro politiche di marketing, sono disposti a spendere parecchio e, a volere le top. In quei quindici minuti di show si presenta al mondo, si affida ai media, l’immagine di mesi di lavoro ed il potenziale fatturato della stagione a venire. Fatti due conti, per gruppi che hanno utili netti di centinaia di milioni di euro, qualche migliaio di euro in più per assicurarsi il volto ed il corpo considerato top non sono certo un problema.
Milano rappresenta la città dove ancora i brand sono disposti a pagare un certo mark up, ma è New York la piazza più ambita dalle modelle, perchè pur non essendo quella dove sfilare rende maggiormente in termini di denaro, è quella dove la modella ottiene maggior visibilità mediatica e quindi un potenziale maggior guadagno per le stagioni successive. Contratti in esclusiva per sfilare solo per un brand a volte possono esistere, ma mentre per le top le cifre in gioco sarebbero veramente improponibili, per le new faces magari di 18 anni la scommessa dell’esclusiva è ancora più che ragionevole e qualche maison in questa maniera garantisce una carriera certa alla modella assicurandosi comunque l’esclusiva per un volto che ritiene sarà top.
Un esempio? Una ragazza di 16 anni, scoperta da un talent scout della Elite Model a Birmingham in Inghilterra , che è stata scelta in esclusiva alla sua prima stagione, per le sfilate di Prada. Si chiama Hannah Noble.
Staremo a vedere.
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