Estate: da quello dello Spirito a quello della Mente c’è voglia di Festival
L’estate è da sempre la stagione dei viaggi, del relax, del tempo per divertirsi, trovare momenti da dedicare al riposo, a se stessi o allo svago dalla solita routine. Un trend emergente in Italia è quello dei Festival “alternativi”. Diciamo “alternativi” non perchè siano particolarmente strani, come ad esempio il Bug Fest dedicato agli insetti, che si svolge in North Carolina, USA, ma perchè rappresentano una proposta che si pone in controtendenza con gli ormai usurati festival a cui siamo abituati. Certo non c’è nulla di male se un festival estivo ha come fulcro la salamella o il peperoncino ( come a Cosenza dal 5 al 9 settembre), ancor di più se si tratta di lirica , film o artisti di strada ( come il Buskers Festival di Ferrara dal 17 al 26 agosto) ma forse in tutta questa offerta “festivaliera” mancava qualcosa di più introspettivo, qualcosa che cogliesse gli attimi di libertà dallo stress per parlare alla nostra mente e soprattutto al nostro spirito.
In un piccolo centro piemontese in provincia di Alessandria, Albera Ligure, si è da poco concluso il 4° festival della ” Cultura dello Spirito “. In una splendida vallata , che non ha nulla da invidiare ai paesaggi da cinema americano, si è volta l’attenzione allo “spirito” alla nostra relazione con l’Infinito, l’unione tra il nostro microcosmo e il Macrocosmo, il mondo che si estende all’interno e all’esterno del nostro sistema energetico. Il festival indaga e suggerisce in maniera assolutamente allegra e coinvolgente come rigenerarsi ed affrontare la vita quotidiana con un miglior equilibrio ed una maggiore serenità interiore. Si è parlato di Arte in tutte le sue declinazioni dalla musica alla danza, dalla pittura alla scrittura, ma anche di Yoga e meditazione, Tai Chi Chuan, medicina ed alimentazione.
Unico nel suo genere il Festival ha proposto con incredibile successo la cerimonia del Mandala. Decorare un grande Mandala collettivo è un’esperienza unificante e integrante, in cui ciascuno può esprimere il proprio Sé partecipando ad un “unico” più grande, gioioso e giocoso. Creato con il contributo artistico di ogni partecipante, al termine del festival, è stato soffiato via, disperso al vento. Aspetto significativo, in quanto segno di distacco da tutto ciò che realizziamo. Il mandala ci insegna così che tutto passa: possiamo andare oltre l’ego e le illusioni del mondo, e avvicinarci al nostro vero Sè.
Altro singolare momento , impareggiabile per originalità, è stata la Festa Holi, il fantasmagorico gioco dei colori che vengono spruzzati a chiunque capiti a tiro, trasformando volti e vestiti in arcobaleni e tavolozze variopinte.
E’ uno degli eventi più famosi e attesi in India, che si svolge a marzo il giorno di luna piena. La tradizione affonda le sue radici in un rito che celebra la vittoria del bene sul male, il momento in cui le divisioni fra comunità sociali, linguistiche e religiose spariscono. Nell’ambito del Festival, la cerimonia Holi rappresenta una rinascita interiore, un momento in cui lasciarsi andare alla gioia dello Spirito ritrovato, tra musica, danze e scherzi colorati di ogni tipo.
Un’esperienza da vivere, con la semplicità dei bambini che giocano insieme senza pensieri. Se ciò non fosse bastato a rendere unico il Festival, si sono alternati anche quest’anno sul palco della due giorni della “Cultura dello Spirito” nomi importanti del panorama musicale internazionale, come gli Indialucia (ensamble che propone un riuscito mix tra flamenco e musica indiana), il Maestro di pianoforte polacco Marian Mika , gli ucraini The Heavenly River ( fusion band tra l’India e il melodico slavo ), il californiano Stephen Day ( il volto occidentale e pop del Sarod, strumento tipico indiano), i maestri indiani Bhaskar Subramanian (canto), Sandesh Popatkar (tabla), Avaneendra Sheolikar (sitar). Impossibile tra le decine di artisti presenti non citare le coreografie dell’italiana Monia Giovannangeli o la danza kuchipudi dell’incantevole Siddhi Bashale. Tra natura, spettacoli, conferenze, concerti, svago e meditazione, questo Festival ci è parso una interessante proposta per la pausa estiva.
Per i più cerebrali, e per chi non si accontenta della Miss Bikini sulla spiaggia, a Sarzana in provincia di La Spezia hanno “pensato” è il caso di dirlo, ad un festival dedicato alla mente. Ma niente paura, non si tratta di una rassegna delle principali tecniche di sudoku o campionati di algebra, ma di tre giorni (dal 31 agosto al 2 settembre 2012) dedicati all’approfondimento “in generis”, alla creatività e ai processi creativi.
Giunto alla sua nona edizione , il Festival della Mente, proporrà ben 53 eventi-incontro sulle più svariate tematiche. Basterebbe il primo incontro con Gustavo Zagrebelsky, già presidente della Corte Costituzionale, a rendere interessante il festival. Si legge nel programma del suo intervento intitolato “Il diritto alla cultura, la responsabilità del sapere” che “Una delle difficoltà o, forse, delle grandi divisioni delle società del nostro tempo è tra il piccolo numero di coloro che sanno e il grande numero di coloro che non sanno. Questa divisione diventa il paradosso delle democrazie, la forma di governo che vuole essere il governo del grande numero, cioè di coloro che non sanno. Possiamo andare oltre nel paradosso e riconoscere che la democrazia del nostro tempo è la forma di governo in cui tutti non sanno, nessuno sa“.
Come dargli torto? Tra borghi, rocche e pittoresche piazze, danza, musica, teatro, canto, pittura, linguaggio, psiche, natura, storiografia, qabbala, e molto altro, saranno tra i protagonisti di un vasto carnet di proposte capitanate da altrettanti esperti di rilievo internazionale . Se passate da Sarzana a fine agosto considerate anche questo interessante festival.
Insomma possiamo dire che l’estate è tempo da dedicare anche alla mente e allo spirito. Purtroppo non abbiamo avuto notizie se il “Salsicciafestival” a Cancellara (PZ) lo faranno anche quest’anno.
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