Crying at the discoteque: paillettes, paillettes, paillettes per Abed Mahfouz
Amarcord. Lo stile anni Cinquanta ispira la collezione haute couture primavera estate 2012 di Abed Mahfouz. La scenografia, i volumi delle gonne e il punto vita segnato da cinture che spezzano il fiato – vedi anche quelle alla Guisso maniera – riportano la memoria al secondo dopoguerra. Poi però, in un battito d’ali, questo gusto retrò abbandona i nostri pensieri per far spazio a ben diverse considerazioni.
Trentacinque abiti da ballo: gran ballo, ballo in discoteca, ballo da sola. Ricami floreali, dettagli e accessori silver come anche i sandali argentei. Molto belli gli abiti color verde acqua, principeschi e sognanti, mentre quelli rosa accesso ricordano un po’ lo stile Barbie anni Ottanta. La quintessenza della bellezza per chi apprezza questo gusto caramellato.
Vestiti da sera a sirena con cascate di tulle e sperimentazioni materiche come la mussola mista ad alluminium conferiscono alla griffe in oggetto un pizzico di magia.
Per spezzare una lancia a favore di Abed Mahfouz, è doveroso ammettere che l’opulenza eterea delle sue creazioni è talmente appariscente e ben concepita da poter concretizzare il sogno di migliaia di adolescenti: essere una principessa. Il designer libanese strappa questa immagine felice e gioiosa dalle “culle” delle piccole donne per trasporlo in passerella.
L’importazione della cultura del Vicino Oriente giova al melting pot architettato da AltaRoma. A testimoniare la vitalità della ricca immaginazione proveniente da luoghi lontani è l’abito da sposa di Mahfouz: bianco ghiaccio in tulle con corpetto ricamato.
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