Una sera d’estate a Positano: la collezione di Lettieri celebra la femminilità mediterranea e un po’ fiabesca
Nino Lettieri esalta l’allure di una donna elegante immaginata tra le vie e i profumi della bella Positano mentre fa ondeggiare fianchi e tessuti-piuma, come georgette di seta e chiffon, catturando gli odori e colori dei giardini d’estate nei motivi floreali degli abiti che indossa. Così si distingue Positano “Mon Amour”, la nuova collezione haute couture p/e 2012 presentata dallo stilista partenopeo presso il Conservatorio Santa Cecilia, luogo magico e importante istituzione musicale romana.
Cinguettii artificiali riprodotti dalle casse invitano gli ospiti a prendere posto in una sala dalle grandi vetrate. A onor del vero si tratta di un generoso corridoio, ma pur sempre un corridoio, costeggiato da due file di panche e sedie color oro mentre numerosi fari da set fotografico illuminano a giorno l’ambiente.
Questa luce abbagliante suggerirebbe quasi l’utilizzo di occhiali da sole nonostante siano le 5 del pomeriggio di una giornata invernale.
Considerando lo spazio risicato in cui dovranno muoversi le modelle, assolutamente vietate gambe accavallate e doppie file.
Nella valigia di una donna di classe che ha tutta l’intenzione di passare una vacanza all’insegna di relax e mondanità non possono mancare degli abiti da cocktail. Le creazioni di Lettieri riprendono lo stille anni Sessanta dove dominano paillettes, ricami geometrici e piquet di seta bianco perla che, se non altro per il primo abito, ricordano un po’ dei tutù. Le scarpe non sono però delle ballerine dalla punta di gesso, bensì delle zeppe bianche altissime, intrecciate sul davanti. Il raso avvolge le caviglie, i tacchi altissimi slanciano la figura femminile; queste caratteristiche rendono i sandali disegnati da Orooro perfetti per le donne che non rinunciano al loro portamento signorile. La raffinatezza ispira anche le acconciature, realizzate da Stefania Querini e dallo staff di Compagnia della Bellezza, che lasciano scivolare le lunghezze sulle spalle in un liscio naturale, puntando però a rendere questo hairdo elegante e pulito stringendo i capelli all’altezza della nuca.
Quegli anni sono stati fonte d’ispirazione anche per le creazioni di Albaserena: pietre bianche, nere e quarzo fumé per grandi orecchini a cerchio e lunghissime collane serpentine. Volumi e texture, cappelli dalle ampie falde (mi) suggeriscono scenari già visti, ma attualizzati: quelli del film di Peter Weir, “Picnic ad Hanging Rock” ambientato in Australia all’alba del Novecento.
E quando il sole tramonterà e le luci della costa tingeranno le acque del mare di oro liquido, una donna sensuale e fascinosa si affaccerà da una terrazza. I lunghi abiti neri come il mistero brilleranno perché impreziositi da ricami in lamé e in shantung avorio o resi più accattivanti grazie a fiori a corolla traforati e alle trasparenze restituite dalle fasce d’organza. Tra i più affascinati, un mini dress a pantaloncino ricoperto di paillettes.
A chiudere la sfilata appare in passerella la scultorea sposa avvolta in una rete di macramè. Gli atipici quadretti scelti per il giorno delle nozze si chiudono all’altezza della vita in un grande fiocco da cui sorge un delizioso strascico.
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